Scrivere il primo articolo, del tuo primo blog, della tua nuova sfida professionale, durante un epocale pandemia non è certo compito semplice, ma scorrendo le righe di uno dei miei settimanali preferiti trovo lo spunto e mi dico:
“parla di Revhotel, non di cosa vende o dei servizi, parla della sua visone, della mission, delle motivazioni che ti hanno spinto a dare vita al progetto.”
In quasi vent’anni di carriera nel mondo dell’hospitality, dirigendo strutture di ogni categoria, affrontando sfide in qualunque destinazione, è emerso che una percentuale alta del comparto ricettivo della nostra isola, ma anche del resto della penisola, non può permettersi competenze manageriali.
Per essere chiari: la maggior parte degli hotel, dei piccoli resort, delle guest house delle piccole strutture del comparto extra alberghiero, ormai fondamentali per garantire adeguati numeri di posti letto e sviluppare flussi costanti di presenze nelle destinazioni spalla, non possono assumere manager qualificati e non perché non siano necessari ma semplicemente perché non possono permetterseli.
Il paradosso però è che tali figure sono fondamentali per sviluppare il business di un impresa ricettiva, qualunque sia la dimensione di tale impresa, avere un quadro chiaro delle dinamiche operative, sviluppare un mercato, adottare strategie digitali, realizzare un piano di marketing sostenibile non solo è importante per la struttura in se ma a beneficiarne è anche la destinazione.
Un approccio manageriale, ha si benefici puramente economici e finanziari, ma non scordiamo il positivo impatto sociale che una destinazione turistica può avere se alimentata da piccole e grandi gestioni guidate dalle competenze.
Esatto, è di competenze che parlo.
Le stesse competenze che vengono giudicate inaccessibili dai nostri “property managers” e dal comparto ricettivo in genere, perché “il costo del personale” va limato, contenuto, decretando ahimè una lenta involuzione, un assenza di prospettiva e motivazione, spesso l’impossibilità di cogliere opportunità di rapido rilancio.
L’anima di Revhotel
Esattamente qui nasce l’idea, dall’anglosassone “to Give Back”: restituire valore e beneficio alla comunità attraverso le competenze e l’esperienza apprese negli anni. Per certi versi un concetto estremamente innovativo che sposa perfettamente l’anima di Revhotel:
“rendere accessibili competenze manageriali e strategiche a strutture ricettive di ogni categoria attraverso un modello di consulenza sostenibile.”
Trasmettere al mondo dell’hospitality una filosofia “T-shaped”, un approccio multidisciplinare. Competenze trasversali acquisite in anni studio, confronto diretto con stakeholder, colleghi, amministrazioni, siti turistici, digital agencies.
Mai come oggi, davanti a una crisi di proporzioni globali, ci rendiamo conto di quanto una visione trasversale del management alberghiero sia preziosa per delineare strategie fuori dagli schemi convenzionali.
L’avvento del Digital marketing ha rivoluzionato il mondo del turismo, la booking journey, la distribuzione delle nostre camere e dei servizi collaterali, il modo di fare pubblicità. La “digital trasformation” sta cambiando il nostro modo di vivere, le nostre abitudini e il nostro modo di costruire una vacanza.
Questa rivoluzione digitale va compresa, interpretata e trasformata in opportunità perché qualcuno là fuori ci sta già pensando al posto vostro.
Per ora è tutto, vi ringrazio per essere arrivati fino qui.
Se vi va lasciatemi un commento qui sotto, prometto che vi risponderò.
Un abbraccio
Luca